Svegliarsi di mattina, lavarsi il viso e specchiarsi notando un “focolaio” di acne, è un risveglio terrorizzante.
La presenza dell’acne spesso si associa ad un fenomeno adolescenziale. I giovanissimi, che sono investiti dal cambiamento ormonale, si riempiono di brufoli. Facciamo anche i conti con i cosiddetti “miti comuni” che dichiarano che esso sia un problema che deriva da un uso smodato di cibi ipercalorici.
In realtà si nota che l’acne è un inestetismo che attacca anche gli adulti, con un’età dai 40 ai 50 anni, quindi le cause non sono solo “ormonali”. Rapportandoci anche alle nuove scoperte e studi specifici, si evidenzia che i motivi della nascita del “brufolo perenne”può essere anche lo stress.
La pelle del viso, in base ad alterazioni della produzione del sebo, può subire un’anomalia delle funzioni “normali” e questo fa sviluppare i tanti temuti inestetismi dati dall’acne.
L’acne è un problema ormonale, in parte, ma è anche un danno dato dallo stress, in parte. Infatti entrambi sono colpevoli di alimentare una comparsa a chiazze o estesa su tutto il viso, di brufoli, foruncoli, punti neri e anche di bollicine in stile “rosolia”.
I fattori scatenanti della produzione dell’acne sono sicuramente gli ormoni che offrono una nuova stimolazione cellulare, provocando anche diverse irritazioni e infiammazioni alla pelle.
Tuttavia proprio lo stress crea una produzione ormonale “alternata”. I soggetti sotto stress hanno un aumento eccessivo di produzione di estrogeni o di testosterone che viene poi alternato ad una produzione pari a zero in altri momenti della giornata. Il tutto si trasforma poi in un problema di acne che compare anche in età adulta.
Negli ultimi test di laboratorio, con una collaborazione di diverse Università e Istituti psicologici, si nota la stretta interconnessione tra i due fattori scatenanti.
Un effetto dominio dove lo stress e la produzione ormonale, sfocia poi un’acne che è una richiesta di aiuto del nostro organismo.
Un Infiammazione cutanea che può nascondere cause psicosomatiche
Sapete che in realtà il brufolo è un’infiammazione della pelle?Infiammazione che nasce per un problema psicosomatico.
Il corpo umano è perfetto nella sua struttura e nel suo funzionamento, ma alle volte stupisce scoprire quanto, la psicologia, cioè la nostra mente, crei dei problemi e inestetismi per evidenziare una patologia psicosomatica.
Il brufolo nasce a causa di un’infiammazione dei pori della pelle che si bloccano nella produzione del rinnovamento cellulare. I pori infiammati si ostruiscono di sebo e cellule morte. A questo punto, per difesa, il poro sviluppa la nascita del pus. L’acne è una risposta di questo processo.
Infatti, tale irregolarità nasce per colpa dello stress. Ebbene sì, a base di una forte e improvvisa presenza di acne c’è un problema psicologico, lo stress per l’appunto.
Questo inestetismo, oltre a danneggiare provvisoriamente la nostra bellezza, provoca segni e cicatrici che sono indelebili.
Trattandosi di un problema psicosomatico, sarebbe opportuno ridurre il carico di stress. Controllare l’alimentazione, aumentano il consumo di verdura che contengono Sali minerali e principi attivi utili per la regolazione del sebo.
Lavare spesso la pelle colpita dall’acne con saponi anti infiammatori, come ad esempio le saponette allo zolfo.
Evitare trucco eccessivo, che non fa respirare i pori e aumenta l’infiammazioneepidermica.
In poche parole la pelle deve respirare. Solo in questo modo si offre un aiuto per ridurre la presenza dei brufoli.
Questi sono dei buoni consigli quando si inizia a notare un “focolaio” di acne e riduce il fastidio o il dolore che si prova nelle zone interessate. Tuttavia, essi non sono una cura definitiva, ma solo dei gesti utili a limitare i danni dati dall’acne come le cicatrici che ne derivano
Cosa causa le cicatrici da acne?
Spremere i brufoli è una “tentazione” irresistibile ed è la soluzione più veloce che ci permette di eliminare un inestetismo sul volto o sul corpo.
I soggetti che sono colpiti dall’acne non dovrebbero mai e poi mai cedere al desiderio di spremere i brufoli perché le conseguenze sono permanenti. Le cicatrici da acne sono segni che “marchiano” l’epidermide e, quando poi si invecchia, essi diventano degli inestetismi dove si deve intervenire con azioni chirurgiche.
Schiacciare i brufoli è una pratica, usata dai giovanissimi, che dona una doppia soddisfazione. La prima è quella di eliminare immediatamente questa “bollicina”. Il secondo è il sollievo di non provare più il fastidio di bruciore. I brufoli possono essere dolorosi quando nascono e sono sempre pruriginosi. Un tormento che aumenta quando poi la pelle è totalmente irritare.
La sensazione di inadeguatezza, di malessere, viene risolta quando finalmente si schiaccia il brufolo. Il poro viene liberato immediatamente dal pus, sebo e cellule morte perché riceve ossigeno. Solo è un palliativo, nel senso che tale sollievo dura molto poco.
Perché non si deve spremere un brufolo? Perché l’area si infetta facilmente, ma non solo.
I soggetti che sono colpiti dall’acne hanno un’epidermide molto delicata, resa tale dai continui arrossamenti, quindi una pressione eccessiva, usare le unghie per premere la carne, far “esplodere” il brufolo e anche sfregarlo energicamente, provoca tanti segni che diventano vere e proprie cicatrici da acne.
Le cicatrici dell’acne sono cutanee, cioè visibili, e sotto cutanee, cioè invisibili. Quelle invisibili sono anche le prime che si scuriscono causando poi le macchie della pelle.
Se non resistete al desiderio di eliminare un brufolo e opportuno non schiacciare, ma bucare la “punta” con degli arnesi appuntiti, quelli usti anche da estetiste esperte.Poi fare una leggera pressione con i polpastrelli delle dita, senza usare le unghie. Non si deve pinzare solo l’area del brufolo, ma cercare di pinzare un’area di qualche centimetro dell’epidermide.
Solo cosi si limitano le cicatrici da acne!
Nonostante possiate essere molto attenti, alla fine è certificato che comunque ci sono dei segni indelebili, ma avere un comportamento adeguato al problema, aiuta a circoscrivere questi “sfregi”.
Scopriamo le diverse tipi di cicatrici
Esistono diversi tipi di cicatrici da acne. Esse nascono anche come segni molto piccoli che si possono vedere con la lente d’ingrandimento, ma che sono anche la causa di diversi problemi di macchie scure quando si avanza con l’età.
Le cicatrici da acne sono atrofiche, cioè sono delle “rimarginazioni” del tessuto epidermico che è di scarsa qualità perché i pori sono stati gravemente danneggiati. Purtroppo la pelle infiammata, arrossata o irritata, ha una maggiore difficoltà nel guarire perché è delicata. Una delicatezza data dall’anomalia del naturale processo di rigenerazione cellulare.
Il meccanismo è molto semplice. Una volta che c’è una ferita in un’area infiammata, il corpo, cerca di chiudere la ferita perché essa rappresenta una via d’entrata per fattori esterni che danneggiano l’organismo. Una volta che la ferita è chiusa, anche se in modo grossolano, le cellule cercano di porre una soluzione all’infiammazione. Questo vuol dire che si stimola la rigenerazione cellulare, ma che diventa spessola causa della presenza della ferita.
Un sistema perfetto per la cura del corpo, ma che ci regala anche molte cicatrici, specialmente quando si parla di acne.
Non sono le uniche cicatrici da acne. Troviamo anche le macchie superficiali, che hanno una parte lievemente arrossata o scurita, che dipende dalla pigmentazione delle cellule in fase di rimarginazione.
Ci sono poi i famosi “piccoli buchi”, che sono i pori ormai deformati, simili a veri e propri crateri, che rappresentano delle cicatrici da acne di gravissimo inestetismo.
Infine, ma non meno importante, ci sono anche le cicatrici da acne ipertrofiche, nate proprio perché si sono spremuti i brufoli e dove si è creato un segno con una quantità di tessuto fibroso verso l’esterno.
Il quadro che si prospetta non è certo piacevole, ma che è una triste conseguenza di un’acne molto prolifica a cui non si è prestato un giusto soccorso. Infatti, con delle creme ad alta efficienza cicatrizzante, si ha la possibilità di limitare i danni e di non creare mai queste cicatrici.
L’allantoina come valido rimedio per l’acne
State affrontando il problema dell’acne acuta oppure fate i conti con delle cicatrici post acne?
Un rimedio del tutto naturale è costituito dall’allantoina che si trova nella bava di lumaca.
Aprendo una piccola “parentesi” sulla bava di lumaca, che oggi è molto famosa, è quella di avere un elemento cicatrizzante di altissima qualità rigenerante.
Le creme a base di bava di lumaca hanno una grande quantità di allantoina che diminuisce le cicatrici da acne, ma effettua anche un’azione anti infiammatoria sulla pelle, senza poi contare lo sbiancamento dei segni evidenti.
La Bava di Lumaca per curare l’acne è molto indicata, sopratutto per quelle persone afflitte da problemi di acneici gravi. L’Acne Solution Gel è adatto anche ai giovanissimi, questa soluzione darà immediatamente un sollievo per l’infiammazione “seccando” totalmente i brufoli. Essa presenta una buona quantità di allantoina.
Il Siero viso alla bava di lumaca propone una soluzione di riparazione cellulare anche quando si tratta di segni che si hanno da anni. Si tratta di una “bomba” di nutrimento per la pelle e di un elemento esfoliante del tutto naturale. Il siero è allantoina allo stato puro.
Per continuare in una cura estetica rilassante ed efficace, almeno una volta a settimana, si dovrebbe usare la maschera alla bava di lumaca per avere una protezione continuativa per più giorni.
I brufoli non nascono solo sul viso ed è per questo che si consiglia di usare anche una crema corpo alla bava di lumaca per proporre una soluzione a inestetismi fastidiosi. Usando questi rimedi del tutto naturali, si avrà una ritrovata bellezza e l’acne rimarrà solo un ricordo lontano